Il componente principale della tecnica di impermeabilizzazione è il materiale impermeabilizzante, ossia uno strato specifico che viene posto con la funzione di impedire il passaggio di acqua e umidità nel contesto in cui viene inserito. La sua funzione è davvero indispensabile per evitare le infiltrazioni e le problematiche correlate.

Ci sono diverse tipologie di impermeabilizzanti e tecniche di applicazione, da scegliere in base all’utilizzo, eccone alcune:

• Guaine bituminose: materiale composto da una mescola di bitume distillato aggiunto a polimeri e armato con una rete di poliestere. Guaina molto resistente, viene realizzata in diversi spessori e si applica facilmente tramite un cannello a gas che scaldando la guaina, rende facile il posizionamento in modo che aderisca perfettamente. Questa tecnica si utilizza principalmente per tetti e terrazzi piani.
• Impermeabilizzazioni con materiale sintetico: il manto sintetico è molto sottile rispetto alla guaina bituminosa e contiene all’interno poliestere o materiali come il velo di vetro. Viene fissato alla struttura con zavorre a fissaggio meccanico e i teli vengono saldati fra di loro con aria calda. Questa tecnica è indicata nei tetti piani a vista, nelle cisterne e nelle piscine o vasche in generale.
• Poliurea: mescola impermeabilizzante per coprire le superfici metalliche isolandole dall’acqua. La sua applicazione avviene soprattutto nei parcheggi, nelle vasche, nei tetti piani in legno o nelle coperture piane in generale.
• Malte cementizie: tale lavorazione comprende un preparato, composto da sabbia, cemento e additivi chimici, necessari per donare elasticità. Il materiale viene steso in più mani fra cui si inserisce uno strato di fibra di vetro. La malta cementizia è ottima per terrazzi, piscine e cisterne.

L’importanza dell’impermeabilizzazione